The Birds: Il grido muto

Ecco una delle scene più belle e inquietanti di The Birds (Gli Uccelli), capolavoro di Sir Alfred Hitchcock del 1963 basato sull’omonimo racconto di Daphne Du Maurier. Lydia Brenner, interpretata da una splendida Jessica Tandy, scopre il cadavere di un suo conoscente orribilmente straziato dagli uccelli. La donna fugge in preda all’orrore e l’inquadratura del suo grido muto ricorda il più celebre dipinto di Edvard Munch…

La notte scorsa ho sognato

che ritornavo a Manderley. Ero davanti al cancello che si apre sul viale d’ingresso e non riuscivo a entrare. Il cancello era serrato da una catena con un lucchetto. Nel sogno chiamavo il guardiano, ma lui non rispondeva e, guardando più da vicino attraverso le sbarre arrugginite, mi accorgevo che il casotto era disabitato.

Daphne Du Maurier: Rebecca (1938)

Gli uccelli

Mai giudicare un libro dal film che ne è stato tratto, ammoniva J.W. Egan: un ottimo consiglio (nove volte su dieci, ammettiamolo, la visione del film ci strappa di bocca il classico “certo che il libro è un’altra cosa”, e tanto peggio per chi, non resistendo al fascino delle immagini, finisce per guastarsi la lettura)… che ci prendiamo il lusso di non seguire! Perché può capitare che una trasposizione cinematografica non soltanto regga il confronto ma finanche superi in qualità ed eleganza la sua pur pregevole fonte letteraria. 

E’ il caso di The Birds, capolavoro hitchcockiano ispirato all’omonimo racconto della scrittrice britannica Daphne Du MaurierContinua a leggere “Gli uccelli”

Mezzo secolo e non dimostrarlo

… ma signora, “assalire” è una parola un po’ grossa: gli uccelli non hanno mica l’abitudine di assalire la gente senza motivo.

Esattamente cinquant’anni fa, il 28 marzo del 1963, debuttava nelle sale cinematografiche newyorchesi uno dei più grandi e celebri capolavori del Maestro del Brivido: Gli Uccelli (The Birds).

La pellicola, liberamente tratta dall’omonimo racconto di Daphne Du Maurier (la sceneggiatura porta la prestigiosa firma di Evan Hunter, meglio conosciuto dal grande pubblico con lo pseudonimo di Ed McBain), sarebbe giunta in Italia il 31 ottobre di quello stesso anno.

Protagonista assoluta la modella Tippi Hedren, che lo stesso regista scritturò e trasformò in un’attrice professionista (la ritroveremo l’anno seguente in Marnie, altra pietra miliare del cinema hitchcockiano).

39 Steps to Hitchcock